Questa attività si occupa principalmente dello studio della crosta terrestre attraverso l’analisi dei campi di potenziale e della caratterizzazione fisica del territorio con metodi magnetici, radiometrici ed elettromagnetici. La principale metodologia di indagine è rappresentata dalla prospezione aeromagnetica realizzata attraverso una piattaforma di acquisizione a bordo di aeromobili ad ala fissa o rotante. I campi di applicazione di questo tipo di prospezioni riguardano lo studio di edifici vulcanici e di strutture tettoniche. Nelle figure seguenti sono riportati due esempi di risultati ottenuti attraverso lo studio delle anomalie magnetiche crostali.
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Mappa delle anomalie magnetiche dell’Etna e ricostruzione del substrato pre-vulcanico etneo ( D’Ajello Caracciolo et al., 2014; Nicolosi et al., 2014).
Mappa delle anomalie magnetiche della Calabria meridionale e relazione con le strutture sismogenetiche (Minelli et al., 2016).
Contestualmente, durante le campagne di prospezioni aeromagnetiche vengono acquisite numerose immagini aeree finalizzate alla realizzazione di modelli digitali del terreno tramite la tecnica della fotogrammetria. Tali modelli risultano molto utili per la fase di modellazione crostale. La fotogrammetria digitale viene inoltre realizzata anche tramite l’uso di droni radiocontrollati in aree meno estese.
Un’altra attività di geofisica per la modellazione crostale è rappresentata da prospezioni geofisiche a terra. Le metodologie utilizzate sono: rilievi magnetici, tomografie elettriche e prospezioni elettromagnetiche nel dominio delle frequenze. Le prospezioni geofisiche sono utili per lo studio e l’individuazione di strutture sepolte sia crostali che antropiche di natura archeologica o ambientale. I rilievi magnetici vengono acquisiti con magnetometro scalare GemSystem GSM 19 Overhauser, mentre per le tomografie elettriche viene utilizzato lo strumento SYSCAL Pro 10 channel (IRIS instruments).
Esempio di tomografia elettrica da prospezione geofisica a terra.