Le principali tecniche geofisiche applicate dal nostro gruppo in campo ambientale sono quelle magnetiche, di tomografia elettrica 2D e 3D (Electrical Resistivity Tomography, ERT), georadar (Ground Penetrating Radar, GPR), di geoelettrica capacitiva (Capacitively-Coupled Resistivity, CCR) ed elettromagnetiche nel dominio della frequenza (Frequency-Domain ElectroMagnetic, FDEM). L’attività è principalmente finalizzata al contrasto dell’inquinamento sotterraneo mediante la ricerca di interramenti di rifiuti pericolosi e di fusti contenenti materiali tossici, nell’individuazione e nella definizione spaziale di discariche abusive, nel monitoraggio di vecchie cave riempite o di siti sospetti. Le metodologie di prospezione vengono spesso integrate tra di loro per una migliore definizione dell’assetto del sottosuolo.
Le tecniche magnetiche sono largamente impiegate sul territorio nazionale per l’individuazione di corpi ferromagnetici interrati come fusti, cisterne, rifiuti vari, discariche.
Il georadar consente di individuare masse sepolte anche non ferromagnetiche e viene spesso utilizzato per monitorare il sottosuolo sotto pavimentazioni in cemento amato e piazzali con presenza di reti metalliche di sottofondo.
La tomografia elettrica trova numerose applicazioni nell’individuazione e nella valutazione delle dimensioni di discariche interrate, della presenza di percolato all’interno di ammassi di rifiuti e nel monitoraggio di fluidi nel sottosuolo. A volte viene preceduta dalla prospezione con la geoelettrica capacitiva che, anche se con minore risoluzione e con limitazione nella profondità di indagine, consente di ottenere utili informazioni sulla distribuzione della conducibilità in modo particolarmente speditivo.
Le tecniche di prospezione ad induzione elettromagnetica consentono di realizzare rapidamente mappe di resistività del sottosuolo.
Le attività dell’INGV per le Forze di Polizia Ambientale vengono svolte dall’INGV sin dagli anni ’90 a seguito delle richieste delle forze di polizia ambientale e di Comuni, Regione Lazio, Arpa e Ministero dell’Ambiente.